Quando ho visto questa foto in un blog spulciato a caso mi sono subito detta “Anche ioooo, anche io coooooosì! Sì, anche io coooosì!”
Anno nuovo posa nuova, vita nuova, calze nuove, stivali nuovi e –perché no?- chiappe nuove con regginatiche in push up.
Mi precipitai tutta anchilosata per strada alla ricerca di un venditutto e lo trovai dopo due ore di giri e richieste porta a porta. Fui la prima che a“porta a porta” comprò e non vendette.
Tornata a casa indossai il tutto a puntino, mi misi sul letto, piantai con movenza decisa il tacco sotto il filo del perizoma, mi feci nascere un’espressione da vamp e lo chiamai [invocai] con voce delicatamente nasale [causa raffreddore]: “Ammmoooooreeeee mio, vieni da Giusetta tua”
A quel punto ci stava bene una sbiciclettata elegante di gambe alla Marilin Monroe. Lo pensai e ci provai
Sbiciclettai ma il tacco s’incastrò vergognosamente in quel maledetto filino di peri[zoma] e l’eleganza andò a finire là dove finiscono i sorci.
Prova e riprova, prova che ti riprova, il tacco non mollava la presa. Mi ritrovai pari a un cartoccio con le gambe in gola e la lingua nel naso con arricciamento alle ciglia con conseguente caduta laterale pari a un sarchia che mal si pone, senza contare che mi accusai, involontariamente, uno spartichiappe dolorosissimo che mi obbligò a nominare d'istinto una decina di Santi con effetto cumulativo.
La fata dell’erotismo si mise a ridere a schiattapelle e mi recitò:
Morale: parla come mangi altrimenti ti incastri..
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