mercoledì 9 aprile 2008

Sesso, sesso, sesso

Sesso, sesso, sesso, sesso, seeeeeeeeesso!
Seeeeesssssooooooo.

Oramai se lo fai alla missionaria ti prendono a sassate per strada, lapidandoti allegramente. Se non sei porca fino ai mignoli, ti mandano dallo psichiatra. Se non hai tradito tuo marito almeno 2 volte in 7 anni ti danno dell’ipocrita ma, soprattutto, se non sei trasgressiva, ti propongono l’elettroshock a “Villa Efeba”.

Villa Efeba è una clinica privata piena di attrezzi strani, per giunta, costosissimi che rischiano di dare grave emorragia al vostro portafoglio.

Fui ricoverata là insieme ad Anna, una mia cara amica di percorso, in quanto ammalata di “missionarite acuta e quoziente trasgressivo pari a due”.
Reparto: sadomaso. Camera: 43 bis.

Impaurita e straziata mi trovai gettata su di un letto rosso cupo con sfumature in nero.
”Milanista mai!!!” urlavo ma nessuno m’ascoltava.
Entrò un energumeno peloso con una paletta in legno e mi intimò: “Giù le mutande!” e mi sculacciò senza tanti complimenti, mentre cercavo, invano, di ribellarmi al sopruso.

Me la feci addosso dalla paura –tremabonda- con la speranza di dare fine allo strazio mattutino ma la cosa, con mia impressionante sorpresa, eccitò il bufalo che aumentò sia la dose che la circonferenza del mio culo a suon di mazzate.

Nella fortuna fui fortunata, infatti la paletta si ruppe contro le mie chiappe diventate, oramai, di marmo, e il gioco ebbe fine non dopo una scarica di parolacce irripetibili.

Iniziai a scampanellare come una forsennata impazzita e rigonfia il campanello d’allarme.
”Ghiaccio ghiaaaaaccio per le mie natiche!” riuscii a dire all’infermiera perizomata che mi i presentò avanti e indietro.
”Se preferisce gliele lecco” mi sussurrò la pazza con la lingua arrossata da chissà quanti sleccamenti trasgressivi, lasciandomi a bocca aperta dalla sorpresa. Bocca aperta??? Mon Dieu, la richiusi subito [la bocca] per il terrore di essere fraintesa e di ritrovarmi, senza sottili complimenti, qualche pezzo di mazza tra le tonsille.

Mi lasciarono tranquilla per una decina di minuti con una flebo nel naso, per pulire le vie aeree, dissero, in realtà quello fu il mio primo clistere non anale.

Alle 17.02 arrivò il dottore: bello col camice bianco che alzò, all’improvviso, come si alza una gonnellina e mi fece vedere che sotto il grembiulino aveva i reggicalze e una mutandina leopardata e puzzolente.

Sgranai gli occhi terrorizzata e con la voglia di mettermi a singhiozzare a causa di una contrazione errabonda del mio nervo frenico ma mi bloccai veloce, capendo che quel pezzo di femmina col pisello voleva pisciarmi nell’iride. “No, l’iride no!!!!” Quello non si tocca.
Fottendosene delle mie angosce, mi gettò ai piedi una frusta a nove code e un paio di stivaloni con un tacco da vertigine e mi ordinò “Frustami, Padrona!”.
Io che non ero padrona nemmeno del mio più nascosto pensiero, presi la frusta, indossai gli stivaloni nero vernice, iniziai a frustargli il collo e gli conficcai un tacco sulle palle, sperando di poter scappare alla prima occasione. Invece, la femminella godereccia, ci provava un tal gusto da emettere suoni gorgoglianti.

“Ancora, ancora” mi mormorava tutto sudato.

Il ribrezzo fu tale che lo presi a testate fino a svenire su di lui. Lui, aihmè, non svenne ma si tolse la esse dal verbo e urlò nel mio orecchio tutto il suo “perno”.

Quando mi ripresi chiesi di far denuncia a Villa Efeba ma mi ritrovai un carabiniere con le catene in vita pronto a zomparmi addosso e a farmi sua, con effetto sodomizzazione.

Fu la fine…

Diventai un pollo…

Morale: digitare su google immagini la parola pollo e guardare la prima foto che viene fuori e pensate che, non trasgredire porta a Villa Efeba, e Villa Efeba porta a questo[alla polla].
Per abbreviare la ricerca lascio il link del "pollo": http://es.geocities.com/sergio_vol/Pollo.jpg

Attenzione: se al posto di pollo digiterete polla, sono cavoli vostri. Io mi astengo.

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